12 gennaio 2010

Gli uomini che odiano le donne di Stieg Larsson


Gli uomini che odiano le donne, romanzo giallo-poliziesco dell'autore svedese Stieg Larrson ha suscitato un ottimo riscontro in tutta europa nell'ultimo anno, e addirittura ha avuto un ottimo successo la trasposizione cinematografica grazie al film omonimo del regista Niels Arden Oplev.
Il libro,che è stato pubblicato dopo la morte dell'autore (avvenuta nel 2004 per un improvviso arresto cardiaco) fa parte di una trilogia chiamata Millennium.
Il romanzo è stato insignito nel 2006 del Glasnyckeln, un premio riservato ai migliori gialli scandinavi.
Mikael Blomkvist è un giornalista economico di ottimo successo, ma la sua carriera và a rotoli quando viene accusato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti del potente finanziere Wennerström.
Henrick Vanger, un tempo tra i più ricchi e potenti uomini dell'industria svedese è ossessionato da un tragico fatto che sconvolse la sua famiglia quarantanni prima: la scomparsa della sua amata nipote Harriet Vanger.
Lisbet Salander è una particolare e misteriosa ricercatrice: si sa molto poco del suo passato. Il suo aspetto duro e il suo carattere chiuso e introverso non aiutano gli altri a sapere moltò di più. Grazie alle sue capacità di hacker le vengono assegnati su comnissione delle ricerche particolari, per trovare informazioni dettagliate e riservate su persone o aziende.
Il romanzo ha come base le vicende di questi tre personaggi molto diversi tra loro ma che invetitabilmente si incontreranno per scoprire che una storia triste e misteriosa nasconde una realtà molto peggiore.
Leggere qusto romanzo è stato tutto sommato piacevole, anche se -avendo notato quanto se ne parlava- mi sarei aspettato qualcosa di più.
La scrittura tutto sommato è semplice e scorrevole,anche se ho trovato sopratutto la prima parte della storia davvero molto noiosa e dal ritmo lentissimo. IL contesto in cui si svolge la storia non è tra i più curiosi, per metà romanzo non succede assolutamente nulla.
L'autore si dilunga in descrizioni e spiegazioni che potrebbe tranquillamente tralasciare: non portano nulla di più alla caratterizzazione dei personaggi, non trascinano il lettore nell'ambientazione in cui si svolge, non catturano l'attenzione. Rendono semplicemente la lettura più pesante.
A metà romanzo la storia si fà più interessante. Alcuni personaggi secondari cominciano a incuriosire il lettore, salta fuori con prepotenza la figura migliore, la più affascinante del romanzo, quella di Lisbet Salander e alcuni punti interrogativi nascono e invitano chi legge al proseguo della lettura.
Tutto sommato un buon romanzo,l'impressione è che sarebbe stato ancora migliore con qualche "sforbiciata" qua e là per renderlo più "veloce". Il mio parere è che comunque sia stato infinitamente sopravvalutato.

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