30 gennaio 2010

Atmosfera letale di Bruce Sterling


Atmosfera letale è un romanzo scritto da Bruce Sterling e pubblicato in italia nel 1995 dalla Bompiani.Il volume che ho potuto leggere è invece una ristampa della OScar Mondadori, nella collana Piccoli Tascabili.
Il romanzo è ambientato nel ventunesimo secolo: l'ecosistema della Terra è un disastro, il clima mondiale è sconvolto: il sole è ormai un pallido ricordo, perchè sempre nascosto da spesse nubi di polveri, l'effetto serra ha come inevitabile conseguenza un clima sempre più imprevedibile e avverso. In questo quadro climatico l'intera società umana è in pieno degrado. Gli scienziati pensano che la situazione sia ormai pronta per lo scatenarsi di un tremendo tornado, classificato come F-6. è in questo clima che prende corpo il Progetto Tempesta, organizzazione paramilitare scientifica di meteorologi che studiano i tornado, di cui fanno parte Juanita e Alex Unger, ricchi ereditieri sbandati in cerca di emozioni che il denaro non può comprare.
Che dire di questo romanzo: Atmosfera letale? Noia mortale!
Ho trovato fastidiosi i dettagli tecnologici in cui si tuffa l'autore. Sono banali e inutili.La trama non appassiona, e i personaggi principali Juanita e Alex Unger non incuriosiscono, non affascinano. Ci si aspetta chiccsà quale cosa dall'imminente arrivo del tornado F-6 ma poi alla fine si conclude tutto in poche pagine. Un romanzo che non aggiunge nulla alla mia passione per la letteratura di fantascienza.
Abbastanza deludente.

29 gennaio 2010

Gli utlimi sette giorni di Peter Cumb di Jonny Glynn

Gli ultimi sette giorni di Peter Crumb è il primo romanzo dell'autore inglese Jonny Glynn. Edito da Newton Compton , collana Vertigo Black.
Peter Crumb è un uomo docile e mite, codardo e fifone, tranquillo e riflessivo. C'è un fatto però che segna per sempra la sua esistenza. Dopo questo fatto un suo lato oscuro nasce, cresce e prende sempre più sopravvento.
Negli ultimi sette giorni di vita in questa sua doppia identità emergere con prepotenza e avrà la meglio la sua parte più cattiva, fredda sanguinaria e diabolica. L'odio per gli altri, forse per l'intero genere umano porta Peter Crumb a compiere dei folli omicidi, senza logica e senza alcun criterio.
Scegliendo di cercarlo in biblioteca nutrivo molte aspettative per questo romanzo. L'autore mi è assolutamente sconosciuto (questo pubblicato nel 2007 è il suo primo romanzo) ma avevo letto recensioni entusiastiche che mi avevano incuriosito.
Devo ammettere però che questo è uno dei pochi libri che ho volutamente abbandonato. Un disastro.
Forse l'autore nello scrivere questo romanzo era affascinato dall'idea di narrare la storia in chiave moderna del Dottr Jekill e Mr. Hide, il che è apprezzabile.
Leggendo il libro però ho letto solamente pagine e pagine e pagine di inaudita violenza. Omicidi di una brutalità assurda raccontati con una cura dei dettagli che sinceramente mi ha lasciato solo una emozione: raccappriccio.
Questo libro non mi ha trasmesso emozioni, non mi ha incuriosito la sua trama, non ho visto un qualche particolare stile di scrittura da cui attingere. Nulla. Sono semplicemente rimasto indifferente, ma con una punta di disgusto. Disgusto per esempio quando lo scrittore, forse per rimediare ad una trama piatta e senza alcun perchè, vuole catturare l'attenzione del lettore arrivando a raccontare episodi di necrofilia.
Di solito un libro lascia sempre qualcosa. DEVE lasciare qualcosa. E' nella natura narcisistica dello scrittore volere lasciare qualcosa: un'emozione, una riflessione, un pensiero, una parola in testa. Insomma qualcosa!
Questo romanzo, se cosi si può definire, lascia il nulla.

12 gennaio 2010

Gli uomini che odiano le donne di Stieg Larsson


Gli uomini che odiano le donne, romanzo giallo-poliziesco dell'autore svedese Stieg Larrson ha suscitato un ottimo riscontro in tutta europa nell'ultimo anno, e addirittura ha avuto un ottimo successo la trasposizione cinematografica grazie al film omonimo del regista Niels Arden Oplev.
Il libro,che è stato pubblicato dopo la morte dell'autore (avvenuta nel 2004 per un improvviso arresto cardiaco) fa parte di una trilogia chiamata Millennium.
Il romanzo è stato insignito nel 2006 del Glasnyckeln, un premio riservato ai migliori gialli scandinavi.
Mikael Blomkvist è un giornalista economico di ottimo successo, ma la sua carriera và a rotoli quando viene accusato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti del potente finanziere Wennerström.
Henrick Vanger, un tempo tra i più ricchi e potenti uomini dell'industria svedese è ossessionato da un tragico fatto che sconvolse la sua famiglia quarantanni prima: la scomparsa della sua amata nipote Harriet Vanger.
Lisbet Salander è una particolare e misteriosa ricercatrice: si sa molto poco del suo passato. Il suo aspetto duro e il suo carattere chiuso e introverso non aiutano gli altri a sapere moltò di più. Grazie alle sue capacità di hacker le vengono assegnati su comnissione delle ricerche particolari, per trovare informazioni dettagliate e riservate su persone o aziende.
Il romanzo ha come base le vicende di questi tre personaggi molto diversi tra loro ma che invetitabilmente si incontreranno per scoprire che una storia triste e misteriosa nasconde una realtà molto peggiore.
Leggere qusto romanzo è stato tutto sommato piacevole, anche se -avendo notato quanto se ne parlava- mi sarei aspettato qualcosa di più.
La scrittura tutto sommato è semplice e scorrevole,anche se ho trovato sopratutto la prima parte della storia davvero molto noiosa e dal ritmo lentissimo. IL contesto in cui si svolge la storia non è tra i più curiosi, per metà romanzo non succede assolutamente nulla.
L'autore si dilunga in descrizioni e spiegazioni che potrebbe tranquillamente tralasciare: non portano nulla di più alla caratterizzazione dei personaggi, non trascinano il lettore nell'ambientazione in cui si svolge, non catturano l'attenzione. Rendono semplicemente la lettura più pesante.
A metà romanzo la storia si fà più interessante. Alcuni personaggi secondari cominciano a incuriosire il lettore, salta fuori con prepotenza la figura migliore, la più affascinante del romanzo, quella di Lisbet Salander e alcuni punti interrogativi nascono e invitano chi legge al proseguo della lettura.
Tutto sommato un buon romanzo,l'impressione è che sarebbe stato ancora migliore con qualche "sforbiciata" qua e là per renderlo più "veloce". Il mio parere è che comunque sia stato infinitamente sopravvalutato.