29 novembre 2009

Io non ho paura di Niccolò Ammaniti


Io non ho paura
Autore Ammaniti Niccolò

Prezzo € 9,50

Dati 2001, 219 p.
Editore Einaudi
(collana Einaudi. Stile libero)


Ho letto questo romanzo qualche tempo fà, ma per fare la recensione ho dato una veloce rilettura con grande piacere!
Si tratta di "Io non ho paura" scritto da Niccolo Ammaniti , romanzo di grande successo che ha dato origine alla trasposizione cnematografica di Gabriele Salvadores che ebbe un buon successo.
La storia è quella di Michele Amitrano, un bambino di 9 anni che vive con la famiglia in un paesetto di campagna del sud Italia, Acqua Traverse.
Nella torrida estate del 1978 Michele e i suoi amici giocano nei campi di grano, mentre il paese viene lasciato deserto dagli adulti, che restano a casa al riparo dal caldo. Un giorno Michele, giocando tra le rovine di una casa abbandonata trova un buco nascosto dove sembra vivere qualcuno...
Michele, rimasto turbato non confida nulla agli amici.Quasi sempre nei giorni successivi fà ritorno nella casa abbandonata dove in quel buco nel terreno, nascosto tra lastre di plastica,materassi e sudiciume c'è un bambino, Filippo, con il quale piano piano instaura un rapporto di amicizia.
Rientrando a casa, Michele ascolta i discorsi del padre camionista e di un suo amico romano, Sergio, improvvisamente venuto a trovarli.Scopre così che i genitori insieme a Sergio e ad altre persone hanno organizzato il rapimento del bambino. Da quel momento Michele dovrà affrontare il peggiore degli incubi che un bambino possa mai avere.

Questo romanzo di Ammaniti scritto nel 2001 successivamente al grande successo di "Ti prendo e ti porto via" cattura subito l'attenzione e diventa quasi inevitabile leggerlo tutto d'un fiato. La trama veloce e dal ritmo incalzante, la descrizione dei personaggi perfetta, il contesto affascinante di un paesetto di campagna del sud Italia nella calda estate del 1978. Ammaniti è bravo in tutto questo ed è ancora più bravo nel descrivere con gli occhi di un bambino prima e con gli occhi cinici degli adulti poi, una vicenda tanto drammatica quale può essere quella di un rapimento.
Un libro bello, una storia drammatica scritta in modo semplice e diretto. Ripeto mi ha colpito tnatissimo la capacità dello scrittore di vedere il mondo ocn gli occhi di un bambino. Grandissimo Ammaniti

26 novembre 2009

Ubik di Philip Dick


Autore Dick Philip K. Prezzo € 13,00 Dati 2003, 266 p. Traduttore Prezzavento P. Editore Fanucci (collana Collezione immaginario Dick)


Ubik, romanzo pubblicato nel 1969 può considerarsi un capolavoro di Dick. E' un romanzo eccezionale, che trasporta subito il lettore nelle atmosfere allucinatorie tipiche della letteratura psichedelica americana di quel periodo.
MOlto probabilmente il libro ha avuto origine dalle esperienze visionarie dell'autore ebbe con l'uso di anfetamine.
Sorprendente e bellissima la capacità di DIck di portare il lettore attraverso una trama intricata a delle verità che poi lui stessa fa crollare all'improvviso,rimettendo tutto in discussione,lascia il lettore smarrito e senza punti di riferimento.La stessa senzazione che Dick fa provare ai personaggi della sua storia: deboli, perdenti, e confusi, scoprono che realtà che loro vivono è una realtà fittizia. Nulla è più certo, neanche la capacità di percezione della realtà.

In un futuro prossimo lo spionaggio industriale ha una importanza incalcolabile. Le guerre tra le grandi multinazionali si giocano anche attraverso uomini dotati di poteri psi, paranormali, telecinetici etc. In questi giochi di potere ci sono agenzie che offrono di neutralizzare questi poteri paranormali, permettendo alle aziende multinazionali di difendersi.
Glenn Runciter dirige una di queste agenzie di neutralizzazione. Per farlo si affida anche ai consigli della moglie Ella, che si trova in un stato di semivita in un moratorium, ossia un centro di riposo di persone in "semi-vita" e che permette la comunicazione tra i defunti e i propri cari.
Glenn Runciter perde la vita in un attentato alla sua squadra di anti-psi, durante una spedizione sulla Luna. I sopravvisuti si organizzano e rientrano sulla Terra per individuare chi ha attaccato e rispondere. Ben presto però si rendono conto di far parte di uno strano mondo che ha la caratteristiche di deteriorarsi e regredire progressivamente verso il passato...

23 novembre 2009

Mi fido di te


Autori Carlotto Massimo; Abate Francesco
Prezzo € 14,00
Dati 2007, 175 p., brossura
Editore Einaudi
(collana Einaudi. Stile libero big)



Gigi Vianello è un affascinante uomo d'affari che vive e lavora a Cagliari. E' proprietario del ristorante Chez Momò, frequentato dalla piccola ricca borghesia cagliaritana e apprezzato per i suoi cibi raffinati,genuini e carissimi.
La gestione di questo rinomato ristorante però non rappresenta la sua principale occupazione. Gigi Vianello si occupa di un bussiness ancora più redditizio: la contraffazione di prodotti alimentare. Privo di scrupoli, smista partite di cibo avariato. Per esempio acquista partite di cereali guasti, ammuffiti, fa dare una bella ripulita per poi rivendere ad una ditta del nord-est per la preparazione di una simpatica merendina che tutti potranno acquistare negli scaffali dei tanti discount.
Ingranaggi ben oliati e precisi girano alla perfezione, il business delle sofisticazioni alimentari è come un bel motore che sbuffa e va a pieno regime.
E' sufficiente però un piccolo episodio, un dettaglio, per far saltare tutto. Gigi Vianello inizia così la sua disavventura in una disperata e violenta caduta verso il basso, verso il suo passato.

Questo è un onesto romanzo noir, un bel "giallo-nero" da divorare in poche ore, da leggere tutto d'un fiato.
La storia è ambientata a Cagliari e nel ricco nord-est veneto. Al centro di una cupa ambientazione fatta di droga, soldi facili, sesso e malaffare politico c'è la questione della sofisticazione alimentare, un settore importante per la criminalità organizzata. In business enorme che garantisce soldi facili, quanto e più del traffico di droga, o della prostituzione, con un grosso vantaggio però: è più sicuro. Non ha l'attenzione dei media e tende ad essere sottovalutato da tutti.
Il ritmo nella narrazione è veloce e incalzante, il personaggio principale e altre importanti figure sono ben caratterizzati. E' un noir dal taglio molto "cinematografico", la scrittura ha uno stile asciutto, crudo e duro. Alla fine c'è questo senso di nausea, di pesantezza e di disgusto causato dalla consapevolezza che in fondo la realtà non è poi molto lontana da ciò che i due autori ci propongono, e non si può fare a meno di riflettere.

21 novembre 2009

Il cammello selvatico di Philippe Jaenada


ISBN 88-07-70135

Editore: FELTRINELLI
collana I CANGURI

Pubblicazione: 04/2001
Numero di pagine: 368

PREZZO: € 16,53



Ho acquistato questo libro per caso. Girovagando in una libreria, rimasi colpito inizialmente dal titolo "Il cammello selvatico". Non sò perchè fui incuriosito, ma tant'è. Presi il libro in mano e iniziai a leggere la quarta di copertina:

CONSIGLI PER APPARIRE A PROPRIO AGIO IN ASCENSORE

Passare un pò di tempo in un armadio a muro con uno sconosciuto è imbarazzante. Di fronte all'altro siamo timidi e confusi, non sappiamo dove guardare, vorremmo farci piccoli piccoli( e, cosa curiosa, l'altro sembra sempre sereno e forte, come se non si rendesse conto dell'assurdità della situazione). Allora, quale atteggiamento adottare durante il tragitto per vincere il disagio? (...)
Innanzitutto bisogna affrettarsi a domandare "Che piano?" con disinvoltura, prima ancora di essere entrati del tutto. Se indugiamo, l'altro ci precederà senza alcuno scrupolo -ed è una domanda fondamentale, poichè ci rende subito i padroni del luogo."Un habituè", penserà l'altro. Ma non è finita. A questo punto è indispensabile piazzarsi per primi accanto ai pulsanti e aspettare che l'altro implori:"Quarto, grazie". In seguito, segneremo un altro punto a nostro favore se premeremo precisamente, con gesto agile e sicuro, il bottone corrispondente al suo piano (non è una manovra di grande difficoltà, ma fa sempre una certa impressione:"Conosce la posizione esatta dei bottoni, un habituè...").
Dopodichè, la cosa è semplice: basta conservare il vantaggio approfittando del legegro stupore suscitato dalla nostra "apertura" per avviare prima di lui, prima che si riprenda, il nostro "svolgimento". Lo svolgimento è la materializzazione dell'attesa placida, l'atteggiamento spontaneamente assunto da un uomo sicuro si sè tra il pianoterra e il quarto piano, e può rivestire diverse forme: un motivo canticchiato a mezza voce, un dito che accarezza con noncuranza il pannello dei bottoni, un colpo di pettine allo specchio. Di nuovo battuto in velocità, la'ltro è con le spalle al muro:è difficile immaginare due estranei che canticchiano insieme in un ascensore (o peggio, che si ripettinano fianco a fianco o che accarezzano insieme il pannello dei bottoni).

Che dire? conquistato da questo brano ho comprato il libro senza esitazioni. Si è rivelata poi una felice intuizione:
il libro è molto particolare, l'autore ha uno stile non banale, si lascia leggere con facilità, è scorrevole. Se c'è un aggettivo che può descrivere questo romanzo, questo è: IRONICO. L'ironia si può trovare dalla prima all'ultima riga.
Philippe Jaenada nel descrivere le peripezie del povero Halvard Sanz si mostra come un fine osservatore dell'uomo. Osserva il suo sfortunato eroe perdente e la specie umana a cui appartiene, con distacco e sarcasmo, con ironia e cinismo.
Ecco la trama:
Un traduttore imbranato vuole aggiustarsi il termosifone elettrico del bagno. La scossa potente e il crollo nella vasca da bagno inaugurano una lunga serie di malintesi con il mondo, con il prossimo, con le cose. Ma Halvard Sanz, questo il nome dell'eroe, ha un dono meraviglioso: l'ottimismo temperato dall'ironia. Dopo una lunghissima serie di peripezie, Halvard decide di andarsene: Londra, Tokio, New York e, infine, l'Egitto, con la strana sensazione di essere ad un passo dal capire se la vita è atroce o è bella. O se è atroce perché bella. La risposta la troverà in un documentario sui cammelli selvatici australiani.
Un libro molto carino, divertente cinico e ironico dalla prima all'ultima pagina! Consigliato
Voto 7,5

19 novembre 2009

La storia di Lisey di Stephen King


Autore King Stephen
Colore testoPrezzo € 18,00
Prezzi in altre valute

Dati 2006, 619 p., rilegato

Traduttore Dobner T.

Editore Sperling & Kupfer (collana Narrativa)



Lisey, moglie di Scott Landon, celebre scrittore da poco defunto, in occasione del riordino delle carte lasciate nello studio del marito, si trova suo malgrado a ripercorrere le tappe essenziali della sua vita matrimoniale, scoprendo, un po' alla volta, che l'emergere dei ricordi avviene in modo decisamente poco casuale.
Prima l'improvviso stato catatonico in cui precipita Amanda, l'instabile sorella più anziana della donna, poi la persecuzione ossessiva e violenta di un invasivo ammiratore del marito, infine il succedersi di una serie inquietante di fenomeni straordinari, inducono Lisey a sospettare che l'universo immaginario da cui Scott traeva ispirazione per i suoi romanzi possa esistere per davvero e che da quel mondo parallelo e magico qualcosa stia cercando di entrare in contatto con lei.Questa la trama tratta di Wikypedia.

Questo libro di KIng lascia con l’amaro in bocca. Incredibilmente non sono riuscito a leggerne nemmeno un terzo, ero annoiato. Raramente mi sono annoiato leggendo un libro: le volte che ho abbandonato una lettura si possono contare con le dita di una mano -senza pollice e indice - e mai avevo abbandonato la lettura di un libro di Stephen King, che normalmente divoro. Con “La storia di Lisey” ho avuto (e ho tuttoggi) il dubbio che sia stato scritto da Stephen King. Sembra quasi il lavoro scritto di qualcun altro, in tutto: la trama non è coinvolgente, il ritmo è sempre troppo lento, i personaggi non sono ben caratterizzati. Ho trovato fastidioso l'abuso dei flashback. Per pagine pagine e pagine Lisey non fà altro che guardarsi dentro e ricordare parole coniate dal marito o episodi in cui lui viene "santificato" in ogni suo aspetto.
Insomma questo romanzo mi ha deluso.
Voto 4,5

Il luogo delle Ombre di Dean Koontz R.


Autore Koontz Dean R.
Prezzo € 18,00
Dati 2004, 432 p.,
rilegato
Traduttore Caminiti A.
Editore Sperling & Kupfer (collana Narrativa)


I morti non parlano, ma tentano di comunicare. Di questo Odd Thomas, cuoco nel fast food di una piccola cittadina del deserto californiano, ha l'assoluta certezza. Odd ha un dono speciale: spesso riesce a vedere delle ombre, silenziose anime perse che tentano di comunicare con lui. A volte vogliono ottenere giustizia e spesso hanno fornito indizi utili a risolvere alcuni crimini o a prevenirne altri. Ma questa volta la situazione è diversa. Un uomo misterioso è giunto in città e Odd vede intorno a lui le ombre più sinistre che gli sia mai capitato di intravedere. Neanche i suoi ultraterreni informatori riescono a scoprire nulla sull'identità dell'uomo. L'unico indizio è una data segnata sul calendario: il 15 agosto. E oggi è il 14...

Questo libro è davvero fantastico… l’ho divorato in pochi giorni perchè la storia mi ha preso e appena avevo un’ora libera mi ci tuffavo dentro con piacere. Rispetto ad altri romanzi dello stesso autore, “Il Luogo delle ombre” è scritto in maniera totalmente diversa. Ironico, scritto in prima persona, è di impatto immediato. Nonostante non ci sia alcuna descrizione precisa e dettagliata ci si immagina subito affianco al protagonista, Odd Thomas. Geniale e incredibile l’idea dei morti che tentano di comunicare con il nostro protagonista: possono essere visti ma non possono essere sentiti. Infine un finale bellissimo, triste e struggente. Grande, grandissimo Dean Koontz! Un autore superlativo, geniale, dalla bibliografia quasi infinita – fortunatamente- che riesce a prenderti sempre e a coinvolgerti in storie che ti dispiace veder finire.
Questo libro sento di poterlo consigliare
Voto 9

13 novembre 2009

Le Lezioni semiserie di Beppe Servegnini


L'Italiano. Lezioni semiserie
Editore Rizzoli collana Saggi Italiani

Pubblicato nel 2007,
205 pagine.
Euro 17,50.


Beppe Servegnini è uno dei pochi interesti sulla faccia della terra che io trovi simpatico.E questo piccolo saggio -Lezioni semiserie- è divertente, ironico, veloce e coinvolgente.
Il titolo dà subito una buona idea sul contenuto che aspetta il lettore: si tratta di piccole ma importanti "lezioni semiserie" di italiano. L'autore non ha la presunzione di voler insegnare l'italiano, ma questo libro -per chi ha buona volontà- può essere un buon punto di partenza per scrivere una mail di lavoro in modo corretto, oppure per imparare a scrivere una lettera senza fare brutte figure, oppure ancora, per parlare l' italiano corretto e forbito che può sempre aiutare nel conquistare una bella ragazza ;)
Voto 7

Velocity Di Dean R. Koontz

Un scrittore che io adoro davvero è Dean koontz, prolifico autore americano. Velocity è un thriller che prende e coinvolge il lettore dalla prima all'ultima pagina. La trama è avvicentente, non è banale, i personaggi sono ben caratterizzati, e il libro è scritto con uno stile semplice ma preciso e denso di particolari che aiutano il lettore ad immedesimarsi e sommergersi nella storia per viverla con gusto.

Velocity di Dean Koontz
Editore Sperling & Kupfer,
Collana Narrativa

Pubblicato nel 2006

435 pagine
Euro 18



Dalla quarta di copertina:
Immagina di essere un tipo come tanti; uno che si fa i fatti suoi anche se, come barista, sente sempre quelli degli altri. Immagina di trovare una sera, sotto il tergicristalli della tua auto, un biglietto che ti dà una terribile alternativa: entro sei ore, se non farai intervenire la polizia ucciderò un'adorabile insegnante, se la coinvolgerai ucciderò un'anziana filantropa. La scelta è tua. Probabilmente penserai che è soltanto uno scherzo di cattivo gusto. Ma il giorno dopo scoprirai che una maestra bionda è stata massacrata di botte nella Napa Valley, e sotto il tuo tergicristalli è comparso un altro messaggio, con una nuova alternativa di morte. E questa volta di ore te ne rimangono cinque. Allora decidi di avvertire la polizia ma...

In effetti il romanzo segue una storia in cui -con un pò di fantasia - tutti quanti ci si può immedesimare : Billy Wiles è un uomo come tanti, un barista riservato schivo ed introverso, che sta sempre al suo posto e si fà i fatti suoi. La sua vita è semplice e abbastanza vuota, e se potesse , la renderebbe ancora più semplice e vuota. Come tutti ha dei problemi , dei ricordi , un passato a fatica rimosso e un presente dove il suo unico motivo di esistere è l'accudire la povera moglie che in un letto d'ospedale vive in stato comatoso da parecchi anni.

Un bel giorno però la vita di Billy Wiles prende una piega inaspettata: fuori dal suo bar, nel tergicristallo della sua auto trova un bigliettino dal contenuto un pò strano : entro sei ore, se non farà intervenire la polizia qualcuno ucciderà un'adorabile insegnante bionda, se la coinvolgerà ucciderà un'anziana filantropa. La scelta è sua.

Billy Wiles inizialmente pensa ad uno scherzo di cattivo gusto e non fà nulla. Un pò nervoso e irrequieto lascia perdere e non fà nulla, conservando però il biglietto. Quando il giorno dopo, effettivamente, una giovane insegnante bionda della contea di Napa verrà uccisa allora i dubbi lo assaliranno, ma avrà poco tempo per pensare: un altro biglietto lo mette di fronte ad una nuova terribile scelta e la sua vità cambierà, costringendolo a cambiare anche se stesso.

Bello insomma, mi è piaciuto davvero tanto. L'unica cosa che mi dispiace è non aver potuto leggerlo tutto d'un fiato come avrei voluto, per mancanza di tempo.

Voto 9

Il caso Bluelady di Patterson


Autore
James Patterson
Tradotto da Biavasco A.; Guani V.

Editore Tea, collana Teadue
Pubblicato nel 2008
(Longanesi nel 2006) ,
288 pagine.
Euro 13.28



Il caso bluelady è un episodio tra le tante avventure investigative di Alex Cross, il personaggio creato appunto da James Patterson e impersonato al cinema da Morgan Freeman. In questo romanzo, Cross dopo aver dato la caccia a tanti serial killer e aver risolto l'ultimo incredibile caso del geniale Mistermind , è stanco. Medita di lasciare l'FBI e dedicarsi alla famiglia, alla sua nonna Nana MAMA, ai suoi figli e ad una donna che sta entrando prepotentemente nella sua vita: l'investigatore Jamilla Hughes.Un suo amico di infanzia e compagno di lavoro in passato, John Sampson, gli chiede aiuto: un suo amico, seppur innocente, è condannato a morte per l'omocidio di tre donne, mogli di militari , e per risolvere questo caso ha bisogno di Alex Cross. Il nostro protagonista non può dire di no, accetta di seguire il caso con John Sampson scoprendo che c'è di molto più grande incredibile e marcio dietro l'omicidio di queste tre donne.

Che dire, lo stile di scrittura di Patterson è sempre quello: veloce, di impatto immediato, scorrevole. La storia all'inizio è anche molto carina e cattura l'attenzione il mistero di questi strani omicidi. Nel finale però si ha la sensazione che l'autore abbia trovato una qualche difficoltà, per esempio quando si tratta di decidere chi sono i mandanti degli omicidi.

Nel complesso un romanzo carino da leggere senza troppe pretese, non è ai livelli del Mistermind.

Voto 6,5

Gomorra di Roberto Saviano

Ecco un libro importantissimo, di cui si è tanto parlato in questi ultimi anni.


Gomorra di Roberto Saviano
Editore Mondadori collana Strade Blu
Pubblicato nel 2006, 331 pagine.
Euro 13,18




Premessa: il libro non è un romanzo vero e proprio. E' più una via di mezzo tra un racconto di uomo che vive una esperienza e la racconta in presa diretta e un reportage giornalistico, dove le cose sono viste in maniera più distaccate, e si analizzano dati, cifre, si studia, si soppesa, si ragiona.

Lo stile narrativo è pesante. Episodi già di per sè drammatici e cruenti, Saviano li racconta con rabbia e lucidità. Subito si ha un senso di pesantezza, caldo, afa, vorresti respirare ma non puoi, devi trattenere il fiato e aspettare ancora un pò, come quando ti trovi sott'acqua e stai per risalire su, ma non hai più fiato, ma devi resistere e tenere ancora. Il cemento, il sangue, le pistole, gli scooteroni che ti si affiancano, gli spari alle spalle, i sicari che sparano tenendo le pistole di sbieco, di lato , come si vede nei film. Il sangue, l'ambulanza che arriva ma non raccoglie il cadavere, perchè forse non è un cadavere , è ancora vivo, ma gli operatori del 118 non lo raccolgono e guardano altrove aspettando che i sicari tornino per finire il lavoro. E tornano.

Bambini Rom pagati per bruciare i rifiuti tossici nelle discariche abusive, pastori con il celluare che controllano il territorio da eventuali intrusi, boss che si fanno costruire ville immense copia esatta della villa che vedono nei film di Mafia, boss che fanno affari in Europa, con la mafia degli albanesi, in Africa con dissidenti, nel sudamerica con terroristi. Armi, cocaina, centri commerciali, cemento , strade, sangue e cemento.

Il libro narra le vicende di Camorra da vicino. Si narra la violenza, si narra di boss, personaggi improbabili che si immedesimano nei personaggi dei film di mafia, come Il Padrino, o Pulp Fiction, o personaggi che hanno come loro punto di riferimento Il Corvo. Ma si parla anche ( ed è l'aspetto centrale del libro e più interessante) della capacità economica dei clan Casalesi. Impressionante capire e poi stupirsi e infine non stupirsi più di quanto siano potenti i Boss di Casal Di Principe, di Mondragone, di Quagliano, di Castellamare di Stabia, insomma tutta la provincia nord di Napoli è il fulcro di un impero economico pazzesco, gigantesco , che si riamifica in tutta europa, che ha contatti e che fa affari in Cina, in Africa in Sudamerica. Quando si sa quanti soldi ci sono in ballo, quanti milioni e milioni e milionidi di euro "muovono " questi clan, solo allora si capisce perchè, nonstante si arrestino centinaia di boss, fiancheggiatori e affiliati, Il SISTEMA (cosi si definiscono i camorristi , non CAMORRA) va sempre avanti. E' impossibile che una azienda cosi potente cosi grande e influente si fermi. Deve andare avanti. Saviano ha quindi il merito di mettere a nudo il cuore economico e pulsante del SISTEMA CAMORRA. L'aspetto violento, gli attentati, i massacri, le lotte tra i clan con le loro faide sono un aspetto importante e storico, ma non la base. Non più. Il concetto di base è che il SItema Camorra è come la FIAT. Immaginate la FIAT del Sud: il SISTEMA CAMORRA.

Che dire: questo senso di claustrofobia che il libro crea mi ha impressionato , sconvolto , mi ha fatto riflettere. Ora capisco perchè tanto se ne parla. Saviano ha davvero avuto coraggio, non è un personaggio creato ad arte con abili operazioni di marketing. Consiglio il libro a tutti.
Voto 9

Il Diario di scuola di Pennac


Autore Daniel Pennac
Traduzioni a cura di: Mélaouah Y. Editore Feltrinelli Collana I Narratori Pagine 241 Genere: Saggio
ISBN: 880701744X
ISBN-13: 9788807017445
Euro 16


L'autore affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo "alunni" si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli "sfaticati", dei "fannulloni", degli "scavezzacollo", dei "marioli", dei "cattivi soggetti", insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d'angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell'istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel "mal di scuola" che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d'imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l'autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.

Commento personale:
Devo dire la verità, il libro mi ha deluso, dopo poche pagine ho trovato la narrazione un pò legnosa e lenta, e ho fatto davvero fatica nel non lasciarlo.

Lontanissimo dalla travolgente saga dei Malaussene che mi aveva conquistato, il libro è un saggio sulla scuola francese. La particolarità è che la scuola non è vista dal punto di vista del genitore preoccupato degli studi dei figli, o dal punto di vista del docente, ma bensì dal punto di vista del somaro. Chi scrive il saggio è il ragazzino svogliato e poco propenso all'apprandimento che Pennac fù. Quarto e ultimo figlio di una famiglia di stimati professionisti, Daniel Pennac era un somaro con enormi diffcioltà nello studio. C'è però il lieto fine dietro l'angolo: il somaro può essere "preso per i capelli" e salvato dalla sua futura e gigantesca inquantificabile ignoranza da professori "particolari". La loro particolarità sta nell'amare, amare ciò che fanno, ciò che sono, ciò che insegnano. Pennac insomma scrive un saggio particolare sulla scuola, con interessanti punti di vista forse insoliti, un altro docente potrebbe incuriosirsi nel leggerlo.

Per un lettore avido di romanzi, di storie come quelle della famiglia Malaussene, questo libro è una delusione.

Spero con tutto il cuore di ritrovare un giorno un romanzo VERO di Pennac, come quelli della mitica famiglia Malaussene che tanto mi ha preso in passato.
Voto 7

12 novembre 2009

I giochi pericolosi di Patterson

Buonasera a tutti, abuso di una piccola pausa di lavoro per scrivere due righe e iniziare a parlare delle mie letture. Voglio consigliare un libro letto qualche tempo fa :

JAMES PATTERSON- HOWARD ROUGHAN

Giochi pericolosi

Traduzioni a cura di A. Biavasco e V. Guani
Genere: Thriller
Edito da TEA
pagine 288

Seconda edizione Euro 8.60

ISBN 978-88-502-1286-6



Non sempre le cose sono come sembrano. Una regola che criminali e poliziotti dovrebbero sempre tenere a mente. Prendete Nora, per esempio. Bella, colta e affascinante, abituata a muoversi con disinvoltura negli ambienti più raffinati e a incantare gli uomini con uno sguardo. In realtà un’assassina spietata, abilissima a svuotare conti bancari e a somministrare un veleno che non lascia tracce. Poi c’è Craig Reynolds, bello, simpatico e intraprendente, un agente delle assicurazioni che entra in scena quando l’ennesimo delitto di Nora sembra aver ingannato tutti. Craig informa Nora che il suo amato le aveva intestato una favolosa assicurazione sulla vita. Ma, per incassarla, si deve convincere un tipo tosto, John O’Hara, uno di quelli che vedono crimini ovunque. Bisogna riesumare il cadavere e accertarsi che il caro estinto sia davvero morto d’infarto. Solo una formalità, in apparenza. Craig sta dalla parte di Nora, naturalmente, forse ne è anche un po’ innamorato. Ma lui sa che lei nasconde dei segreti. Il problema è che anche Nora sa che Craig nasconde qualcosa. Ma, appunto: non sempre le cose sono come sembrano…



James Patterson nasce nel 1949 a Newburgh (New York). Dopo gli studi, nel 1971 si trasferisce a New York, dove comincia a lavorare per l’agenzia pubblicitaria J. Walter Thompson. In breve diventa il più giovane direttore creativo nella storia della società e successivamente conclude la sua carriera in quel campo, nel 1996, come presidente della filiale nordamericana. Nel frattempo inizia a scrivere e nel 1976 pubblica il suo primo thriller, The Thomas Berryman Number, cui viene attribuito il prestigioso premio Edgar per il miglior romanzo d’esordio. Dopo oltre trent’anni di carriera è ormai l’autore di thriller più venduto al mondo. La sua fama è legata soprattutto al personaggio di Alex Cross, il profiler cacciatore di serial killer protagonista di numerosi romanzi (sul grande schermo Alex Cross ha avuto il volto intenso di Morgan Freeman in due fortunate trasposizioni, Il collezionista e Nella tela del ragno), alle quattro protagoniste dei romanzi delle «Donne del club omicidi» e ai ragazzi della serie di «Maximum Ride». La sua vasta produzione si estende oltre il campo del thriller spaziando verso altri generi narrativi, come il romanzo sentimentale (Il diario di Suzanne) e il «giallo medievale» (Il giullare). Vive attualmente nella Palm Beach County, in Florida, con la famiglia. I suoi romanzi hanno venduto 150 milioni di copie in tutto il mondo, in Italia hanno raggiunto quasi i 2 milioni. Negli Stati Uniti ogni 15 libri venduti uno è suo.

Si tratta di un thriller poliziesco che cattura subito l'attenzione grazie alla perfetta descrizione dei due personaggi principali: LEI,una donna affascinanate e bellissima ma una pazza assassina, che uccide i suoi uomini ricchissimi. LUI, un grande figlio di buona donna, un curioso agente assicurativo tanto bello e simpatico quanto misterioso. Attorno ai due personaggi ruotano poi altri personaggi secondari ma caratterizzati comunque bene e funzionali ad una storia che cattura, porta via, trascina e coinvolge in poco tempo. Insomma un libro gradevole scritto in modo semplice ma efficace e diretto, e molto "cinematografico" con gli "stacchi" da un contesto ad un altro e alcuni cambi di direzione improvvisi della storia che creano la giusta suspense. Consigliatissimo per chi è un appassionato di thriller alla "Il collezionista" etc etc.
Voto 7