18 dicembre 2009

Scorrete lacrime, disse il poliziotto di Philip Dick



Jason Taverner, un famosissimo presentatore televisivo, è un sei: è bello, affascinante, intelligente, ma sopratutto è il risultato di esperimenti scientifici per creare un essere umano sempre più vicino alla perfezione.
In seguito ad uno strano incidente Taverner si ritrova in una lurida camera di uno squallido motel e ben presto provando a contattare moglie e conoscienti scopre che nessuno lo riconosce. Sembra non essere mai esistito e i suoi documenti sono spariti nel nulla. Muovendosi In un mondo ormai divenuto oscuro e ostile, braccato dalla polizia e invischiato tra personaggi ambigui e pericolosi, Jason Taverner dovrà scoprire cosa è successo e riprendersi il suo mondo e la sua identità.
Il titolo semplifica in un modo incredibilmente efficace il contenuto del romanzo. "Scorrete lacrime" lascia intendere il tema della percezione del dolore dell'uomo infine "Disse il poliziotto" rappresentala l'autorità fredda e spietata della polizia, rappresentata dall'ambiguo personaggio del Generale Felix Buckman.
In una trama che non lascia mai respiro, veloce e coinvolegente, Philip Dick fà muovere il suo personaggio Jason Taverner nelle tematiche a lui più care: la realtà e la finzione che non si distinguono, l'alienazione dell'uomo tra gli atri esseri umani, i governi tiranni che controllano l'informazione, una polizia violenta e corrotta, la percezione della realtà distorta dall'uso delle droghe.
Questo romanzo è stato definito dallo stesso Philip Dick come la sua migliore opera dopo "La svastica sul Sole". Pur essendo Dick lunatico e facile al cambiamento radicale dele proprie idee, si può considerare -Scorrete lacrime, disse il poliziotto- come una delle su migliori opere.

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